Resoconto della Conviviale del 31 maggio 2022

PREMIO “LA BONISSIMA”

Ci siamo trovati alla Secchia Rapita per la XXV edizione del Premio “La Bonissima”. Dopo l’onore alle bandiere, la Presidente Silvia Menabue ha introdotto la serata sottolineando come negli ultimi anni il Premio sia stato reinterpretato sotto una nuova veste: nato per valorizzare la vocazione manifatturiera del nostro territorio, si è ora declinato sulle nuove istanze del nostro tempo, cogliendo i fabbisogni di una società che sta rapidamente cambiando. L’anno scorso abbiamo premiato l’Ordine degli Infermieri per sottolineare l’ enorme contributo dato dalla sanità modenese per contenere gli effetti della pandemia da virus SARS CoV2: quest’anno premiamo il CEIS, associazione di volontariato capace di farsi carico dei bisogni di persone in qualche modo svantaggiate. Presenti alla serata padre Giuliano Stenico, fondatore esattamente quaranta anni fa del CEIS e tutto lo stato maggiore della associazione, il Direttore Generale, il Direttore Amministrativo, il Direttore delle Risorse Umane e il Direttore delle Dipendenze Patologiche.
Silvia ha ceduto la parola a Paolo Vasco Ferrari, Presidente del Premio “La Bonissima”, che ha brevemente letto le motivazioni del premio stesso, dato a chi, attraverso un prezioso apporto volontaristico, contribuisce positivamente e concretamente a superare le gravi criticità che spesso la vita riserva: la Fondazione CEIS, nata a Modena nel 1982, ora è presente anche a Bologna, Parma, Ravenna, con 460 dipendenti, 222 volontari e 2181 assistiti. Si può sintetizzare l’attività del CEIS nel “saper leggere i bisogni e dare una risposta a partire dai saperi accumulati”.
Ha poi preso la parola padre Giuliano Stenico che ha ricordato come i primi passi della associazione fossero rivolti alla emergenza delle tossicodipendenze, poi, col passare degli anni, si sono aggiunte molte altre criticità della società, come i malati mentali, i malati di AIDS, i disturbi alimentari, gli alcolisti, i minori in difficoltà, i giocatori d’azzardo, gli stranieri richiedente asilo, e tante altre fragilità che hanno in comune l’emarginazione di chi ne è afflitto. Bisogna essere in grado di vedere al di là della fragilità, di trovare le potenzialità positive presenti in ciascuno di noi: spesso la causa comune di tutte queste fragilità sta nel fatto che la società corre troppo veloce e molte persone non sono in grado di tenere i ritmi forsennati cui siamo obbligati. Ci vuole un attimo ad uscire di strada: allora è importante prendere consapevolezza del problema e trovare la parte solida della persona, sviluppando le sue potenzialità, coinvolgendola in un contesto sociale solido in cui deve essere parte attrice anche la famiglia.
Al termine delle bellissime parole di padre Giuliano Stenico, ci ha raggiunto il Sindaco di Modena, Giancarlo Muzzarelli, che ritagliandosi un piccolo spazio tra i numerosi impegni istituzionali e il saggio di fine anno scolastico della figlia, ha voluto presenziale alla cerimonia del Premio. Nelle sue brevi parole di saluto, il Sindaco ha ricordato come la città di Modena stia attraversando un periodo di straordinaria crescita economica, grazie ad una imprenditoria virtuosa e ad una capacità gestionale ed amministrativa all’altezza: in questo contesto si inseriscono sicuramente, come grande valore aggiunto, gli enti di volontariato come il CEIS, che si rivolgono alla parte più fragile della società, e le associazioni come il Rotary, sempre attente ai bisogni dei più svantaggiati.
Dopo la cerimonia della consegna del Premio, padre Giuliano Stenico ha gentilmente risposto alle numerose domande degli ospiti presenti, domande che hanno riguardato le emergenze della nostra società al di là dei problemi legati alle immigrazioni, il tema della crescente aggressività, che è sempre il frutto di una ferita dell’anima, la differenza tra la comunità di San Patrignano ed il CEIS, quest’ultimo con l’obiettivo del coinvolgimento della famiglia e del reinserimento sociale, il compito dei volontari e. per ultimo, la scarsa conoscenza tra la gente di che cosa è e che cosa fa il CEIS, in effetti migliorabile con la creazione ora di un ufficio comunicazione.
Al termine della serata, la Presidente Silvia Menabue ha suonato la campana, non prima di averci ricordato gli impegni rotariani del prossimo mese di giugno, l’ultimo della sua presidenza.


Un caro saluto
Claudio Colombi

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