Resoconto della serata del 23 Gennaio 2018

Si è tenuta presso il Ristorante “La Secchia Rapita”, la conviviale del Rotary Club di Modena sul tema “L’industria ceramica italiana e le sfide del mercato globale”, con ospiti i vertici di Confindustria Ceramica: il Presidente Vittorio Borelli, il past President Franco Manfredini, il direttore generale Armando Cafiero e il responsabile della comunicazione Andrea Serri. Il Presidente del Rotary Club di Modena Cesare Brizzi ha esordito presentando gli ospiti e spiegando ai rotariani, intervenuti alla serata, il grande rilievo dell’industria ceramica per il territorio modenese e per l’economia italiana.
Vittorio Borelli, 46 anni, è alla guida degli industriali italiani della ceramica dal 2013 e il suo mandato scadrà a giugno di quest’anno. Dal 2008 è Amministratore Delegato di Fincibec Group, realtà industriale attiva nel campo della ceramica fondata 50 anni fa, opera in tre stabilimenti nel distretto di Sassuolo con una capacità produttiva di 10 milioni di metri quadrati e 500 dipendenti. Tre sono i brand commerciali – Monocibec, Century e Naxos – con cui Fincibec opera a favore di 3.000 clienti nel mondo.
Moltissimi gli argomenti toccati nel corso dell’incontro, sollecitati anche da alcun domande dei soci. Nel 1980 la produzione mondiale di piastrelle era pari a 700 milioni mq. e l’Italia aveva una quota del 41% del totale. Oggi siamo a 12 miliardi di mq. e l’Italia rappresenta il 3% del totale (quinta posizione dopo Cina, India, Brasile e Spagna): in oltre 30 anni la produzione di piastrelle di ceramica nel mondo è aumentata di 16 volte, molto di più di ogni altro materiale da rivestimento. Se consideriamo il commercio internazionale, l’Italia rappresenta il 16% della produzione totale (la Cina occupa il primo posto), mentre in valore il commercio dell’Italia rappresenta circa il 32% del totale ed è il primo Paese esportatore, davanti alla Cina, con un prezzo medio doppio rispetto agli altri Paesi.
La leadership della ceramica italiana passa attraverso continui investimenti nel processo produttivo e nei prodotti, realizzati anche nei passati periodi di crisi: i ceramisti italiani hanno investito 400 milioni di euro nel 2016 (7,5% del fatturato annuo) e per il 2017 si va verso la “doppia cifra” anche per effetto di “Industria 4.0”.
La nuova frontiera della ceramica è sicuramente orientata verso le grandi lastre, un prodotto sempre più diffuso che apre nuovi orizzonti e mercati, sia in termini geografici che di utilizzo, in competizione con altri materiali, come il marmo.
Borelli ha poi parlato del rinnovo dei dazi sulle importazioni di piastrelle cinesi fino al 2022, dell’alto costo dell’energia per il comparto ceramico, della indiscussa leadership del Cersaie di Bologna, la principale fiera al modo del settore, e delle numerose attività che l’Associazione svolge al servizio delle oltre 220 aziende ceramiche italiane. L’ex Presidente di Confindustria Ceramica Franco Manfredini, titolare della Casalgrande Padana, ha evidenziato l’importanza del rapporto tra il mondo ceramico e i grandi architetti. La sua azienda ceramica ha sponsorizzato la costruzione delle due modernissime rotatorie di Casalgrande realizzate da Kengo Kuma  e Daniel Libeskind che hanno permesso l’ottenimento al comune del comprensorio, da parte della Regione Emilia Romagna, del riconoscimento di citta’d’arte. Per Manfredini la piastrella o lastra ceramica è un semilavorato e per esprimere tutta la sua validità occorre che abbia una destinazione d’uso adeguata. La comunicazione con il mondo dell’architettura è dunque assolutamente fondamentale.

 

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