venerdì 12 settembre 2014 ore 21.00

Piazza Grande FestivalFilosofia “Lectio Rotary”.
Alessandro BariccoLa fama di Achille

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Alessandro Baricco romanziere, saggista e fondatore della Scuola Holden, tra gli autori di maggiore rilievo della narrativa italiana, ha affiancato alla produzione letteraria anche un’intensa attività come conduttore televisivo e regista. Tra i suoi romanzi recenti: Omero, Iliade (Milano 2004); Questa storia (Roma 2005); I barbari. Saggio sulla mutazione (Roma 2006); Emmaus (Milano 2009); Mr. Gwyn (Milano 2011); Tre volte all’alba (Milano 2012).

La platea di Piazza Grande sarà aperta a tutto il pubblico partecipante e prevederà la possibilità di riservare sedute per il ns. Gruppo e per le autorità esclusivamente in numero limitato. Pertanto il Gruppo Ghirlandina ha riservato per i soci n.80 posti presso il locale Caffè Concerto che possiede un dehors in posizione attigua e preferenziale rispetto al palco.

RESOCONTO DELLA SERATA

Per il Festival Filosofia i Rotary del nostro gruppo Ghirlandina hanno consentito di avere ospite, il 12 settembre scorso, Alessandro Baricco che sul tema “Gloria” ha tenuto la Lectio Rotary in una Piazza Grande gremita, soprattutto di giovani. Baricco è un intellettuale eclettico, narratore, saggista, critico, che ha divulgato le opere dei grandi Autori con uno stile originale usando diversi media: il libro, il quotidiano, il teatro, la televisione, e oggi Internet col suo progetto abcity.it. Lo scrittore è noto al pubblico televisivo e radiofonico per la qualità della sua arte affabulatoria nella presentazione dei classici della letteratura; è amato dai giovani per la “Scuola Holden” di tecniche di scrittura da lui ideata anche per l’educazione permanente. Baricco ha pubblicato nel 2004 una sua trascrizione in prosa dell’Iliade, e, sul tema del festival, ha commentato il personaggio protagonista Achille: “la fama di Achille” è l’aspirazione alla gloria dell’eroe guerriero che combatte non solo per la sua stirpe, ma per avere una fama che lo immortali presso i posteri.

L’autore ha osservato come fortunatamente questo modello oggi è superato, e come sia distante dalla natura complessa in cui si declina la gloria nella contemporaneità. Dell’epica omerica sono rimasti l’antico rito della civiltà greca della narrazione della storia di una gente, e il potere della parola per trasmettere il sapere. Baricco ha concluso apprezzando i festival che oggi sono una modalità efficace e dinamica di formazione nei diversi ambiti della cultura. Come ogni anno la filosofia dei classici greci ha fatto da sfondo, e in tema di “Gloria” è emersa l’attualità nel pensiero occidentale della Repubblica di Platone: già nella poleis greca l’ambizione di gloria e il potere dei guerrieri sono in secondo piano anche nella gerarchia sociale. Il governo della città è riconosciuto alla saggezza dei filosofi che con la luce della ragione devono educare i guerrieri per impedire la tirannia; i saggi governanti operano per il bene comune della società e non per la gloria personale.

Il festival ogni anno si arricchisce degli interventi di filosofi delle accademie e di autori competenti in diverse discipline che si intersecano in una contaminazione creativa dei linguaggi delle arti. Per Modena non si tratta di banale turismo culturale, ma di una manifestazione ad ampio spettro che diventa racconto del territorio, esteso a Carpi e Sassuolo, e lo promuove valorizzando le emergenze del patrimonio materiale e immateriale. Tra le istituzioni, le diverse associazioni, e le scuole si intrecciano progetti e si attivano collaborazioni operative; per gli stessi modenesi diventa occasione per ritrovarsi e riscoprire i luoghi di una cultura identitaria che non può essere dimenticata.

I partecipanti del nostro Club presenti, ormai iniziati al piacere della gnosi, non hanno potuto che celebrare il trionfo della tavola imbandita al Caffè Concerto con il menù contemplato dal filosofo Gregory “profumi di gloria”, in onore della cultura gastronomica della tradizione emiliana. Il banchetto esaltato dal sapore della conversazione è del resto bene supremo nel platonico Symposion, da sempre esperito nella rotariana consuetudine delle conviviali.