Resoconto conviviale presso Palazzo Coccapani d’Aragona

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PALAZZO COCCAPANI D’ARAGONA

ACCADEMIA DI SCIENZE LETTERE ED ARTI

Il terremoto del 2012 nella pianura emiliana:
conoscenza, ricerca, comunicazione

Prof. Mario Panizza, Prof.ssa Sandra Piacente, prof. Doriano Castaldini

24 Ottobre 2017

annata rotariana 2017-2018
Presidente Dott. Arch. Cesare Brizzi
Nell’elitario quartiere dell’Addizione Erculea o Terranova, a nord del Palazzo Ducale, gli amplissimi spazi disposti con impianto a scacchiera su modello ferrarese consentivano un modulo costruttivo ad U che offriva una grande dimensione naturalistica retrostante di grande profondità estensiva. Sull’ampio corso, intitolato nel 1859 al primo re d’Italia Vittorio Emanuele II, prospiciente la facciata settentrionale del palazzo Ducale, vi era il Naviglio che scorreva in mezzo alla via fino a Porta Castello (dove oggi sorge il cinema Principe). Il Palazzo sorge nell’area acquistata nel 1671 da Alfonso Molza, figlio di Furio Camillo, dai tre principi Foresto, Cesare e Luigi d’Este. Nel 1683 il figlio, Antonio Molza, la cedette al segretario ducale Pietro Lorenzotti che dette inizio alla costruzione del palazzo ma, deceduto nel 1694, non riuscì a terminarlo. Tornato ai Molza, nel 1751 passò al conte Francesco Greco della Mirandola che apportò notevoli miglioramenti sia all’edificio che al giardino. Nel 1765 fu ceduto al duca Francesco III che avrebbe voluto trasformarlo in caserma ma che vi rinunciò, forse per l’ingente costo previsto. Nel 1772 la Camera Ducale lo dette in vitalizio al marchese napoletano Paolo Rango d’Aragona, convinto dal Duca ad investire a Modena. Il progetto di ristrutturazione fu affidato all’arch. ducale Pietro Termanini che realizzò lo scenografico scalone “all’imperiale” e l’ampliamento delle due ali con scuderie e ampie cucine. L’edificio, uno dei più grandiosi della città, aveva un vasto orto ed un giardino stretto ma un tempo lunghissimo che arrivava fino alle mura (poi occupato in gran parte dalla Manifattura Tabacchi). Dopo la morte del d’Aragona nel 1792, la Camera Ducale lo concesse a Luca e Domenico Bertacchi e, nel 1834, venne acquistato dal conte Carlo Luigi Guicciardi ma poi venduto dai suoi eredi al marchese Lodovico Coccapani Imperiali nel 1870. Nel 1906 la vedova Coccapani, contessa Luisa Boschetti, vendette il palazzo al vescovo Mons. Natale Bruni. Nel 1929, acquistato dalla federazione modenese del Partito Nazionale Fascista, fu restaurato dall’arch Mario Guerzoni come Casa del Fascio e venne elevato di un piano e realizzata la balaustra in sommità mentre a piano terra fu posta la sede del sacrario dei martiri fascisti. Il giardino fu adibito a Campo sportivo di allenamento dei balilla e avanguardisti.
Dal 1946 ha sede nel palazzo l’Accademia Nazionale di Scienze Lettere ed Arti di Modena con la sua ricca biblioteca di 130.000 volumi, in origine Accademia dei Dissonanti fondata nel 1683 dal marchese Bonifacio Rangoni.

 

Serata rotariana presso l’Accademia Nazionale di Scienze, Lettere ed Arti che ha sede nel Palazzo Coccapani D’Aragona del quale potete leggere la storia nella cartolina allegata.

Il Presidente Brizzi apre la serata passando la parola alla Presidentessa dell’Associazione Dott.ssa Paola Di Pietro che dopo averci descritto l’attività dell’Accademia e ricordato che la loro biblioteca è seconda a Modena sola a quella Estense chi ha ringraziato e mostrato il volume che con un nostro service abbiamo restaurato.

E’ stata poi passata la parola ai relatori della serata Prof. Mario Panizza, Prof. Doriano Castaldi e Prof.ssa Sandra Piacente che, anche con l’ausilio di slides, ci hanno spiegato il “Fenomeno Terremoto” dal punto di vista storico, pratico, sociale ed anche delle implicazioni psichiche che le persone che vivono nella zona colpita possono essere soggette, sapendo che si conosce quasi tutto sul terremoto eccetto il momento nel quale si manifesta.

Al termine delle relazioni dopo i ringraziamenti ed uno scambio di doni siamo passati nelle magnifiche sale della biblioteca per un buffet.

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